PROGRAMMAZIONE E TEAM (per una comunità locale)
PROGRAMMAZIONE
Anni fa, per molti, era impensabile avere una qualsiasi "programmazione" delle attività della chiesa locale. La frase "essere guidati dallo Spirito Santo" sembrava non potesse coesistere con un minimo di organizzazione.
Personalmente sono sempre stata convinta che, all'interno della chiesa locale, l'insegnamento ai bambini e ragazzi debba essere programmato e organizzato. Anche se a prima vista può sembrare che "organizzarsi" faccia sprecare tempo, sappiamo molto bene che non è così!
La Programmazione Globale, nelle sue diverse fasi, deve essere fatta anche se la Scuola Domenicale è composta di una sola classe, perché programmare aiuta l'insegnante a pensare e cercare il meglio per i propri alunni.
Il ciclo della Programmazione Globale della Scuola Domenicale potrebbe essere il seguente:
Pre-programmazione: Coordinatore
- Presentata ai responsabili della comunità
- Dopo l’approvazione deve essere presentata e motivata agli insegnanti e agli eventuali collaboratori (se questi hanno un programma per tutte le classi).
per classe: Ogni insegnante per la propria classe. Tenendo conto della pre-programmazione preparare una programmazione di tutte la varie attività per l’anno scolastico in corso. Includere anche il lavoro che deve essere svolto dal supplente e dall’assistente della propria classe. Condividere la propria programmazione con supplenti e assistenti.
per attività: Ogni Collaboratore per la propria attività, se questa è per tutte le classi.
Programmazione globale
Coordinatore, insegnanti e collaboratori si incontreranno e alla pre-programmazione iniziale aggiungeranno tutti i suggerimenti, le variabili, le idee ecc. che insegnanti e collaboratori riterranno necessari. Questo scambio continuo è un ottimo mezzo per
insegnare e trasmettere le motivazioni delle proprie scelte agli altri “colleghi”. La programmazione finale verrà poi presentata agli anziani e quindi alla comunità locale.
TEAM
Il team della Scuola Domenicale dovrebbe essere formato da persone che svolgono i seguenti incarichi:
1. Coordinatore
2. Insegnante
3. Supplente
4. Assistente
5. Collaboratore
A grandi linee do un’idea delle caratteristiche di ogni categoria-incarico, anche se è difficile tracciare una linea precisa di demarcazione. Lo spazio maggiore è stato dato alla figura dell’insegnante.... leggendo si comprenderà il perché.
1. COORDINATORE
Chi?: Il coordinatore deve assolutamente credere nell’importanza della Scuola Domenicale, nell’utilità di una programmazione in senso generale, nell'insegnamento sistematico ai bambini in senso specifico. Eliminando uno di questi tre presupposti cade la sua ragion d’essere.
Il coordinatore può essere uno degli insegnanti, anche a rotazione. Se non fa parte del gruppo degli insegnanti, deve però avere un dono d’insegnamento. La persona deve essere scelta o approvata dai responsabili. Può essere un responsabile stesso se possiede un dono specifico in questo settore.
In qualsiasi caso deve essere una persona molto ben preparata e non solamente un individuo che "fa il turno di coordinatore". Una persona che ha idee da proporre, convinzioni da condividere e determinazione per portarle avanti.
Responsabilità: Il coordinatore dovrebbe
- Fare una pre-programmazione generale, (scheda 1) da presentare ai responsabili della comunità, che comprenderà tutto quello che concerne il settore bambini-ragazzi, fra cui
che fare con gli alunni
- le lezioni da insegnare
- bozza di tutte le attività di addestramento e approfondimento e aggiornamento
per tutto il team
- suddivisioni per classi
- nuovi acquisti di materiale
- organizzare incontri fra gli insegnanti di S.D.
- Incoraggiare e coinvolgere nuove persone che possono prima aiutare e poi
eventualmente insegnare ai bambini. - Presentare a tutti gli insegnanti la pre-programmazione approvata dai responsabili.
Il lavoro di pre-programmazione può essere fatto all'inizio del proprio incarico e verificato al termine di ogni anno scolastico, con eventuali cambiamenti.
Dovrebbe avere la possibilità di svolgere il proprio incarico per almeno un periodo sufficientemente lungo da permettergli di sviluppare il lavoro programmato. Un triennio è un buon tempo.
2. INSEGNANTE
Chi - Responsabilità - Raggio d’azione
Deve avere un dono d’insegnamento.
Deve riuscire a svolgere, seguendo le linee suggerite dal coordinatore, una programmazione generale e particolare per la propria classe (scheda 2) e per ogni lezione. (scheda 3)
Deve aver la capacità di “portare avanti la propria classe” e organizzare il lavoro dei suoi supplenti, assistenti e eventuali collaboratori.
Deve avere la possibilità di fare tutti i suggerimenti che riterrà opportuni al coordinatore circa la pre-programmazione, in modo che la sua esperienza, conoscenza e capacità possa essere usata per un sempre migliore servizio.
Anche se ciò che deve essere insegnato viene suggerito dal coordinatore, l’insegnante deve poter avere la possibilità di presentare la lezione secondo i sussidi e metodi che riterrà più opportuni.
Se vi è più di un insegnante per classe, si presuppone che lavorino insieme come un’anima sola!” e che la loro collaborazione non si limiti a oggi insegno io questo, domani insegnerai tu quell’altro...
Approfondiamo l’argomento INSEGNANTE...
Secondo il mio parere, l'insegnante è il fulcro, il centro della classe, naturalmente dopo Dio e tutto quello che Lo riguarda. Per questo è molto importante la sua preparazione sia biblica, sia tecnica sia metodologica. I sussidi possono essere di aiuto, ma non faranno mai di un insegnante ignorante biblicamente un bravo insegnante.
L'insegnante deve conoscere e ricercare come trasmettere una data lezione e quali sussidi deve usare senza essere usato dagli stessi. Poiché ogni insegnante ha una propria personalità, un proprio modo di "presentarsi", "lavorare" e "porgersi" deve scegliere metodi e sussidi, tenendo conto di questo.
L'insegnante di Scuola Domenicale dovrebbe essere più attento e lungimirante di un maestro o un professore, perché sa che quello che sta trasmettendo è un insegnamento spirituale che ha a che fare con la vita e con la morte dei propri alunni.
Luca 16 esprime l’idea che “quelli del mondo sono più avveduti” in certe situazioni. Noi credenti abbiamo il dovere di imitare tutto quello che di buono c'è nel mondo, compresa la scuola italiana.
Copiare nuove idee, aggiornarsi continuamente, tendere sempre a cose nuove, farà sì che nei momenti di stallo, in cui non c'è assolutamente tempo o voglia per realizzare nuove cose, l'insegnante possa vivere di "rendita" senza dover per forza imparare quasi a memoria una lezione da un manuale per poi "riversarla" al ragazzino che gli sta davanti.
E' buono consultare note bibliche preparate da altri, più o meno ampie, testi che Aggiungono idee ai metodi o sussidi che si usano, ma un manuale che sostituisce la ricerca, lo studio personale e la propria creatività, non è, a lungo termine, un vero aiuto per colui che vuole insegnare.
Edison disse che il genio era composto per il 90% da sudore e 10% da ispirazione. Questo sta a significare che oltre ad avere delle capacità, almeno minime, l’insegnante deve continuamente “sudare” studiando e preparandosi.
Un maestro o professore di una qualsiasi scuola
Facciamo nostro il desiderio dei genitori di avere alla Scuola Domenicale degli insegnanti qualificati che non si ritengono mai arrivati e che fanno di tutto per migliorare continuamente
Un buon insegnante non deve mai dimenticare questi principi molto importanti:
I Timoteo 4:11 racchiude le caratteristiche spirituale che dovrebbe avere colui che insegna la Parola. D’esempio nel parlare, nel comportamento, nell’ amore, nella fede, nella
purezza
3. SUPPLENTI
Chi - Responsabilità - Raggio d’azione
I supplenti, sono delle persone che possono insegnare una lezione, ma che non hanno la responsabilità di una classe.
Potremmo mettere in questo gruppo sia coloro che si offrono di dare una mano in caso d’assenza e che hanno già avuto la responsabilità di una classe, sia coloro che sono alle prime esperienze e che stanno provando il proprio dono.
Il loro raggio d’azione è limitato alle singole lezioni e a tutti i suggerimenti che si sentiranno di dare all’insegnante, responsabile della classe. Sarà proprio l’insegnante che gli darà, man mano e secondo le capacità, più responsabilità.
4. ASSISTENTI
Chi - Responsabilità - Raggio d’azione
Colui che è giovane nella fede, deve avere la possibilità di valutare i propri doni e la propria vocazione. Assistere in una classe di Scuola Domenicale, anche con la sola presenza, aiuterà a scoprire se l’insegnamento ai bambini-ragazzi è ciò che il Signore vuole per la sua vita.
In questa categoria includerei quindi tutti coloro che desiderano scoprire il proprio dono o i diversi servizi svolti nella comunità locale.
5. COLLABORATORI VARI
Chi - Responsabilità - Raggio d’azione
Possono essere tutti coloro che hanno dee responsabilità parallele alla vita della Scuola Domenicale. Questo dipenderà molto dalla grandezza e l’organizzazione della comunità. Elenchiamo alcune di queste attività parallele: canto, recite, gite, attività sportive, visite altre S.D., mostre, stand beneficienza.
Sia che siano sotto la responsabilità dell’insegnante della classe, che un servizio autonomo, ma sempre relativo alla S. D. deve essere fatta una programmazione, in modo che ogni attività venga integrata con tutte le altre.
Le piccole comunità avranno probabilmente difficoltà ad avere persone diverse per incarichi diversi. L’insegnante può svolgere anche la funzione di coordinatore e collaboratore, (per questo è stata data un’enfasi particolare a questo incarico) ma rimane sempre la necessità contingente di avere supplenti, assistenti e collaboratori vari.
L'insegnante deve conoscere e ricercare come trasmettere una data lezione e quali sussidi deve usare senza essere usato dagli stessi. Poiché ogni insegnante ha una propria personalità, un proprio modo di "presentarsi", "lavorare" e "porgersi" deve scegliere metodi e sussidi, tenendo conto di questo.
L'insegnante di Scuola Domenicale dovrebbe essere più attento e lungimirante di un maestro o un professore, perché sa che quello che sta trasmettendo è un insegnamento spirituale che ha a che fare con la vita e con la morte dei propri alunni.
Luca 16 esprime l’idea che “quelli del mondo sono più avveduti” in certe situazioni. Noi credenti abbiamo il dovere di imitare tutto quello che di buono c'è nel mondo, compresa la scuola italiana.
Copiare nuove idee, aggiornarsi continuamente, tendere sempre a cose nuove, farà sì che nei momenti di stallo, in cui non c'è assolutamente tempo o voglia per realizzare nuove cose, l'insegnante possa vivere di "rendita" senza dover per forza imparare quasi a memoria una lezione da un manuale per poi "riversarla" al ragazzino che gli sta davanti.
E' buono consultare note bibliche preparate da altri, più o meno ampie, testi che Aggiungono idee ai metodi o sussidi che si usano, ma un manuale che sostituisce la ricerca, lo studio personale e la propria creatività, non è, a lungo termine, un vero aiuto per colui che vuole insegnare.
Edison disse che il genio era composto per il 90% da sudore e 10% da ispirazione. Questo sta a significare che oltre ad avere delle capacità, almeno minime, l’insegnante deve continuamente “sudare” studiando e preparandosi.
Un maestro o professore di una qualsiasi scuola
- ha studiato per anni le materie che deve insegnare
- ha studiato un po' di psicologia, pedagogia e metodologia
- ha dei programmi scolastici ai quali attenersi e può avvalersi di sussidi metodologici-tecnici preparati da abili addetti ai lavori
- approfitterà di tutte le occasioni per seguire corsi di aggiornamento
- deve fare una propria programmazione e verifica del lavoro svolto
Facciamo nostro il desiderio dei genitori di avere alla Scuola Domenicale degli insegnanti qualificati che non si ritengono mai arrivati e che fanno di tutto per migliorare continuamente
Un buon insegnante non deve mai dimenticare questi principi molto importanti:
- essere sempre alunni
- riconoscere che la dottrina forma la vita ed il carattere
- conoscere le dottrine cristiane essenziali desiderare di progredire indipendentemente dal punto in cui si trova, sotto tutti gli aspetti
- avere dei buoni libri che aiutano a prepararsi (Commentari, Chiave Biblica, Vocabolario italiano e biblico ecc.)
I Timoteo 4:11 racchiude le caratteristiche spirituale che dovrebbe avere colui che insegna la Parola. D’esempio nel parlare, nel comportamento, nell’ amore, nella fede, nella
purezza
3. SUPPLENTI
Chi - Responsabilità - Raggio d’azione
I supplenti, sono delle persone che possono insegnare una lezione, ma che non hanno la responsabilità di una classe.
Potremmo mettere in questo gruppo sia coloro che si offrono di dare una mano in caso d’assenza e che hanno già avuto la responsabilità di una classe, sia coloro che sono alle prime esperienze e che stanno provando il proprio dono.
Il loro raggio d’azione è limitato alle singole lezioni e a tutti i suggerimenti che si sentiranno di dare all’insegnante, responsabile della classe. Sarà proprio l’insegnante che gli darà, man mano e secondo le capacità, più responsabilità.
4. ASSISTENTI
Chi - Responsabilità - Raggio d’azione
Colui che è giovane nella fede, deve avere la possibilità di valutare i propri doni e la propria vocazione. Assistere in una classe di Scuola Domenicale, anche con la sola presenza, aiuterà a scoprire se l’insegnamento ai bambini-ragazzi è ciò che il Signore vuole per la sua vita.
In questa categoria includerei quindi tutti coloro che desiderano scoprire il proprio dono o i diversi servizi svolti nella comunità locale.
5. COLLABORATORI VARI
Chi - Responsabilità - Raggio d’azione
Possono essere tutti coloro che hanno dee responsabilità parallele alla vita della Scuola Domenicale. Questo dipenderà molto dalla grandezza e l’organizzazione della comunità. Elenchiamo alcune di queste attività parallele: canto, recite, gite, attività sportive, visite altre S.D., mostre, stand beneficienza.
Sia che siano sotto la responsabilità dell’insegnante della classe, che un servizio autonomo, ma sempre relativo alla S. D. deve essere fatta una programmazione, in modo che ogni attività venga integrata con tutte le altre.
Le piccole comunità avranno probabilmente difficoltà ad avere persone diverse per incarichi diversi. L’insegnante può svolgere anche la funzione di coordinatore e collaboratore, (per questo è stata data un’enfasi particolare a questo incarico) ma rimane sempre la necessità contingente di avere supplenti, assistenti e collaboratori vari.